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Mercatino di Natale - Ringraziamenti

Natale in Villa, un successo!!!


Vogliamo qui ringraziare tutti coloro che hanno permesso la buona riuscita dell'iniziativa.


Innanzitutto Daniele Donati e l’équipe educativa di “Villa Colombo” per l'organizzazione e la splendida location.


I nostri volontari che si sono prodigati allo scopo, anche con la loro presenza allo stand: Mina, Germano, Maurizio, Roberto, Stefano.

I donatori che ci hanno procurato il materiale per raccogliere le offerte, in particolare:


Gianbattista Porini e Rodolfo Rolando / Halifax 



Corrado Dilecce / Living Occhiali

Un ringraziamento anche a Marco Legnazzi e Marco Burlando.

Tutte le organizzazioni di volontariato e le associazioni presenti al mercatino nonché tutti coloro che sono venuti a trovarci. Foto, link e altre notizie sulla nostra pagina Facebook.

I fondi raccolti saranno utilizzati per sostenere le spese dei laboratori sportivi, artistici ed espressivi, in corso ed in programmazione.


GRAZIE!!!

Secondo incontro Mutuo aiuto familiare

Cari genitori, Vi ricordiamo che Giovedì 12 Dicembre 2013, come pianificato, ci incontriamo con il Gruppo di Auto Mutuo Aiuto, in Via XXII Marzo 44 presso l'Oratorio S. Giovanni Bosco, Quartiere Arnate, a Gallarate alle ore 20.30.
Abbiamo pensato, visto anche l'imminenza delle vacanze natalizie di improntare la serata sulla valorizzazione del fare e dell'essere insieme, con il tema:

Insieme si può........  che cosa?


Vi aspettiamo. Giorgio e Daniela



Mercatino di Natale

Natale in Villa



In occasione delle prossime Festività Natalizie l’équipe educativa di “Villa Colombo” organizza un evento rivolto alle Associazioni del territorio per valorizzare sempre più il Parco Comunale annesso, proponendo alla popolazione di Oggiona con Santo Stefano ed ai comuni limitrofi un Mercatino di Natale al fine di far conoscere le realtà che operano nel sociale sul territorio. saranno presenti più di venti associazioni, compreso un servizio di ristoro e cucina.
I volontari di Officina025 saranno presenti con un gazebo per la vendita di oggetti di vario genere, per la raccolta di fondi a copertura delle spese da sostenere per i laboratori sportivi ed espressivi.

Parco di Villa Colombo
Sabato 14 dicembre
Orario: dalle 10.30 alle 18.00.


Chi volesse aiutare l'Officina può mettersi in contatto via mail o lasciando un messaggio in segreteria telefonica al nr 0331 625361.




OPEN DAY


Per promuovere i laboratori espressivi, artistici e di danza, stiamo organizzando un momento di incontro conoscitivo nel quale illustrare le attività che intendiamo avviare nel nuovo anno.
Sono invitati a partecipare tutti i genitori di bambini/e e ragazzi con fragilità relazionali, insieme ai propri figli, per provare concretamente le opportunità offerte, insieme agli educatori ed ai volontari dell'Officina.
Vi aspettiamo:
Giovedì 19 dicembre
Orario: dalle 17.00 alle 19.00.
Luogo: Oratorio di Piazza Zaro a Gallarate (incrocio tra Vie Bixio e San Nazzaro)
Chi volesse saperne di più può mettersi in contatto via mail o lasciando un messaggio in segreteria telefonica al nr 0331 625361.

Serata aperitivo con musica


Posti limitati - Obbligo di prenotazione
Per contatti: 0331-625361 officina025@gmail.com

Il ricavato della serata sarà impiegato da Officina 025 per le spese di ristrutturazione dei locali che il Comune di Gallarate intende assegnarci, al fine di poterli utilizzare come Sede ufficiale. 
La Sede diventerà un punto di incontro per le famiglie di bambini e ragazzi con fragilità relazionali, un luogo dove informarsi ed informare, svolgere laboratori artistici ed espressivi per i più piccoli, organizzare gli incontri di mutuo aiuto per i genitori e tutto quello che abbiamo in mente di costruire per portare sollievo a chi ne ha bisogno. Contiamo sul Vostro supporto. Grazie!

Incontri mutuo aiuto familiare



Officina025 rinnova la proposta di partecipazione al Gruppo di confronto e mutuo aiuto familiare sul tema: Vivere i disturbi dello spettro autistico e tra complessità e possibilità.

Le famiglie interessate sono invitate a partecipare al primo incontro che si terrà a Gallarate il giorno 

Giovedì 14 novembre 2013 alle ore 20.30

presso l’Oratorio di Arnate sito in via XXII Marzo, dove verranno illustrate le finalità e le modalità di partecipazione agli incontri. 

Gli incontri sono  rivolti alle famiglie che vivono al proprio interno il problema di un familiare in età evolutiva, affetto da un disturbo dello spettro autistico di varia entità e gravità.  

L’obiettivo principale del gruppo di mutuo aiuto è quello di offrire un confronto rivolto ai genitori su problematiche concrete e comuni alle quali ogni nucleo risponde con strategie proprie. 

Gli incontri ad accesso gratuito, rivolti ad un numero limitato di persone, si rifanno ad una modalità partecipata in cui le famiglie attraverso la loro esperienza diretta, creano uno spazio di scambio, di riflessione, di comprensione e di possibili vie di trasformazione e convivenza dei problemi, con l’aiuto di uno o più facilitatori volontari esperti dell’Associazione OFFICINA 025. 
Gli argomenti di confronto sono proposti dalle famiglie stesse e vengono definiti per iscritto tra un incontro e l’altro. A titolo di esempio queste le tematiche che potrebbero essere oggetto della riflessione comune:  

  • Percorsi di crescita  del proprio figlio/a sul piano educativo in relazione ai processi di autonomia. 
  • Rapporti con il mondo esterno (scuola, attività ludiche, ricreative, sportive) riflessioni sulle possibilità di integrazione.
  • Bisogni delle famiglie (organizzazione del riposo, delle vacanze e dei rapporti sociali). 
  • Dopo le superiori che fare? Esperienze scolastiche e lavorative.

Per conferme, contattare ai recapiti dell'Officina.

Incontro sulle difficoltà di apprendimento

Segnaliamo questa importante iniziativa:

L’ Associazione Genitori Scuola Primaria  Don L. Milani 

Vi invita all'incontro

DIFFICOLTA’ di APPRENDIMENTO
del linguaggio, della lettura e della scrittura:
istruzioni per genitori e insegnanti 
dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria

In collaborazione con

Officina025 e UONPIA  Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate

con la partecipazione di

Maria Rosa Ferrario, Neuropsichiatra responsabile UONPIA
Pina Grossoni, logopedista UONPIA 

mercoledì 30 ottobre, ore 20:45  
presso l’oratorio di Moriggia, via Gramsci, 95
Gallarate (VA)

Scarica la locandina evento qui

E’ gradita iscrizione inviando sms al 335 5989775 oppure e.mail a info@genitorimoriggia.org indicando di voler partecipare alla serata sulle difficoltà di apprendimento, Cognome, Nome, classe e Scuola di appartenenza del proprio figlio. Info anche su www.facebook.com/genitorimoriggia

Alcune riflessioni

Uno dei nostri soci chiede di pubblicare sul blog, come spunto di riflessione sulla notizia riportata nel post precedente, due scritti relativi a due episodi di omicidi commessi da genitori nei confronti di figli autistici.

Novembre 2011
Gentili colleghi,
oltre che magistrato sono padre di famiglia, come molti di voi.
Tra i miei figli c’è una ragazzina autistica di 15 anni.
Di recente ho appreso dalla stampa della grazia concessa dal Presidente della Repubblica al Sig. Crapanzano, condannato per l’omicidio del figlio autistico di circa trent’anni.
Nell’articolo (Corriere della Sera) si faceva riferimento anche alle aspre critiche ricevute dal collega che ha pronunciato la sentenza di condanna (Lorenzo Matassa) con riferimento ai passaggi dedicati alla latitanza delle istituzioni, sanitarie e non, rispetto alla situazione in cui viveva la famiglia Crapanzano, che aveva invano chiesto aiuto di fronte all’aggravamento della patologia del figlio (manifestatasi anche con accessi violenti, auto ed eterolesionistici).
Si tratta di passaggi importanti perché su di essi è stato formulato un giudizio di prevalenza delle attenuanti generiche sulla contestata aggravante.
Trovandomi nello strano destino di unire alla professione di magistrato il ruolo di padre di una figlia “speciale”, ho preso contatti con il collega Matassa, il quale, gentilmente, mi ha trasmesso il testo della sentenza (che a mia volta vi allego).
Ho letto con attenzione le riflessioni oggetto di critica ed ho riconosciuto, nella ricostruzione della vicenda umana e del tormentato rapporto tra i familiari e le istituzioni, la realtà di tante famiglie che vivono questo handicap, molte delle quali incontrate attraverso le reti associative cresciute negli ultimi anni.
La lettera del Presidente dell’ANGSA (una delle più importanti di queste associazioni), riprodotta nella sua interezza nella motivazione della sentenza, descrive in modo ineccepibile il quadro desolante che ha accompagnato le famiglie che hanno dovuto affrontare questa condizione.
L’assenza di cure, di supporti riabilitativi, di proposte...
Le incomprensioni, la solitudine, il senso di abbandono…
Ho sempre pensato che solo vivendo dal di dentro questa situazione fosse possibile comprendere gli effetti destabilizzanti che essa produce sul piano umano, emotivo, psicologico e sociale.
Mi sbagliavo.
Il collega Matassa, che non conosco di persona, ma al quale va tutta la mia stima, investito di un caso estremamente delicato, non si è limitato a prendere atto della confessione del padre omicida.
Ha avuto il coraggio di entrare nel circuito del dolore, togliere il velo di ipocrisia e porsi le domande giuste, traendone le dovute conseguenze.
Se non lo avesse fatto, avrebbe reso un pessimo servizio alla giustizia, come potrebbero confermare tutti coloro che hanno vissuto e che vivono questa esperienza.
Per questo mi sembra doveroso dire a chiare lettere che quello di cui si parla in quella sentenza risponde alla realtà delle cose e che chi, all’interno della magistratura, non lo condivide, semplicemente non sa di cosa si sta parlando.
Sarebbe un bene, invece, che questa sentenza venisse diffusa e che venisse letta anche da coloro che sono preposti all’organizzazione dei servizi sanitari e sociali, perché questa vicenda estrema, come a volta estrema è la vita, possa indurre dei cambiamenti nel sistema e dare così un senso, se possibile, alla fine terribile del giovane Crapanzano.
Massimo Radici - magistrato
P.S.
Quello che è cambiato rispetto alla situazione vissuta dalla famiglia Crapanzano è che, grazie ad una maggiore consapevolezza dei genitori, sono ora presenti sul territorio diverse associazioni che aiutano a mettere in comune le esperienze ed a promuovere le ricerche.

Questo consente di sentirsi meno soli e di stimolare le energie di ognuno, ma c’è ancora tantissimo da fare, anche perché la rete che i genitori possono costruire attorno ai propri figli richiede tempo, dedizione, competenze, disponibilità a rivedere il proprio modo di relazionarsi (qualità che non tutti i genitori hanno o sono disposti ad acquisire) e purtroppo anche risorse economiche non indifferenti (dovendo la famiglia farsi carico totalmente delle spese per gli specialisti e per le terapie riabilitative).

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Comunità di S. Egidio: ''La storia di Sergio Piscitello è drammatica, per l’intreccio di disperazione e di solitudine''
"La storia di Sergio Piscitello è drammatica. E’ drammatica per l’intreccio di disperazione e di solitudine che accompagna il mistero di una violenza estrema che non è frutto di rabbia o di odio ma che ha radice in una cura e in un affetto profondi che non hanno saputo trovare vie praticabili per la speranza di un futuro dignitoso". Lo afferma in un comunicato la Comunità di Sant'Egidio, dopo la vicenda di cronaca dei giorni scorsi, che ha visto il padre Salvatore uccidere il figlio Sergio, disabile, nella loro casa romana.
"E’ una vicenda drammatica ma non è la storia privata del dramma della famiglia Piscitello. L’handicap è un dramma che troppe volte ci si trova a vivere da soli, senza mezzi, con pochi sostegni e in una società che dell’handicap ha paura o sembra non interessarsi", prosegue Sant'Egidio, precisando che la disabilità, l’handicap non è una "questione privata". E’ proprio la "privatezza" che "aumenta l’isolamento e che trasforma troppe volte difficoltà autentiche, che sono parte della vita, in difficoltà insormontabili e che diventano premessa della negazione della vita". "La vita di chi è disabile è complessa e aggiunge complessità alla vita di chi disabile non è e sta accanto. La famiglia è troppo spesso lasciata sola nelle scelte difficili, che diventano più difficili quando aumentano gli anni e non si vedono soluzioni per i propri figli non autosufficienti quando si è più vecchi - afferma ancora la Comunità -. Non c’è da giustificare ma c’è da capire. La vita ha sempre un grande valore e una dignità e potenzialità straordinarie anche quando è oppressa, umiliata, appesantita dal bisogno, e sembra davvero già poca. Non è mai non-vita, è sempre vita, anche se a volte può, superficialmente, sembrarlo. La disperazione e i gesti disperati non possono essere l’ultima parola. Ma proprio per questo non si possono lasciare sole le famiglie a gestire problemi a volte troppo complessi, con carichi di sofferenza, dubbi, incertezze, fatica di vivere che possono diventare schiaccianti".
La Comunità di Sant'Egidio propone quindi "a ciascuno, a tutti, di fermarsi un attimo a pensare e di non allontanare il dramma della famiglia di Sergio Piscitello come se fosse un atto di follia che riguarda solo loro. Perché la disperazione non sia l’ultima parola occorre creare una rete di protezione per chi vive il dramma della malattia nella propria vita o nella propria casa. E’ una rete che ha bisogno di tutti, di tante maglie con nomi e ruoli diversi: famiglia, vicini, simpatia attorno, servizi sociali, istituzioni, società civile nel suo complesso, in un clima mutato. Questa rete di protezione e di solidarietà è il contrario dell’indifferenza e della solitudine in cui si è quasi sempre lasciati quando un problema è troppo grande. E’ responsabilità dei servizi sociali ma anche di ognuno di noi e di un clima, amichevole, da creare. Non si scioglie l’handicap, ma anche il più pesante diventa più sopportabile".
Paissan Mauro - Il mondo di Sergio - prefazione di Stefano Rodotà - Fazi Editore
E’ la storia di Sergio Piscitello, gravemente autistico, che a 39 anni (nel 2003) è stato ucciso dal padre Salvatore dopo l’ennesimo episodio di violenza. Nel 2006 il presidente Napolitano ha concesso la grazia al genitore condannato per l’assassinio del figlio. In queste pagine dure e sincere Paissan racconta la vicenda di una famiglia abbandonata a se stessa, che ha visto il proprio amore trasformarsi in dolore e la propria solitudine in tragedia. Il ricavato del libro contribuirà al progetto autismo della Fondazione Handicap Dopo di noi.


Cosa significa in Italia essere madre di un autistico

Riportiamo dal blog di Gianluca Nicoletti
Una donna di 50 anni ha accoltellato il figlio disabile di undici anni.
GIANLUCA NICOLETTI
Non può esserci commento possibile alla notizia di una madre che accoltella il figlio di undici anni. Non basta appigliarsi alla scarna formula da lancio d’agenzie che informa vagamente che “soffriva di depressione”, a meno di voler correre il rischio di somigliare agli opinionisti da salottino tv, quelli che hanno l’espressione compunta davanti ai plastici di baite di montagna, alle copie di mannaie, alle foto di pavimenti con macchie ematiche.   
Non è invece secondario il fatto che il bambino fosse autistico, l’elemento più delicato e “sensibile” che è trapelato dal riserbo necessario attorno alla vicenda. Oggi è d’ uso un generalizzare diffuso, quanto scellerato, che mette in rapporto l’ autismo con episodi di cruda cronaca, quindi non pongo al momento in cui scrivo l’ assoluta certezza che in realtà fosse quello il disturbo di cui soffrisse la vittima di quell’ atto di disperato furore.   
Posso in coscienza sentirmi di dire, sulla mia personale esperienza familiare, che se il bambino di Promano è in realtà autistico, comprendo la depressione della madre, anche se naturalmente non giustifico minimamente il suo gesto.  
Per una madre che viva in Italia non esistono, almeno al momento e per quello che io ho avuto modo di conoscere, molte situazioni altrettanto angosciose che dovere gestire un figlio autistico, alla soglia dell’ adolescenza. Nel nostro paese l’ approccio a una sindrome, che si pensa debba interessare (pare) seicentomila persone, è assolutamente irrazionale e superficiale. La dice lunga il fatto che siamo l’ unico paese che ai convegni internazionali non sia in grado di fornire dati certi su quanti siano effettivamente gli autistici, quale sia il livello di soddisfazione delle famiglie che debbono gestirne un caso, quale sia il destino di questi ragazzi una volta maggiorenni.  
Quella madre sarà giudicata da chi è preposto a farlo, ma non possiamo perdere questa occasione per aprire una seria riflessione su quale sia il profondo senso di abbandono in cui si trova una famiglia che deve gestire un autistico, senza interlocutori certi e informati, senza che ci siano protocolli di abilitazione ufficializzati e applicati su tutto il territorio nazionale ( le linee guida emanate due anni fa dall’ I.S.S. ancora non sono state tramutate in legge e nessuno sembra interessato concretamente che questo avvenga).  
 In tutto questo resta, mellifluo e impalpabile, ma crudelmente lancinante, l’ antico pregiudizio che le madri abbiano concrete responsabilità sulla disabilità del figlio. Pochi lo ammettono, ma ancora viene chiesto a molte mamme di autistici  se durante l’ allattamento avessero guardato negli occhi il figlio. L’ autismo in Italia, fatte salve alcune straordinarie eccellenze, è ancora istituzionalmente appannaggio di pressapochismo, ignoranza, superstizione.  
Il peso maggiore  di un problema così esteso, che rappresenta statisticamente la prima causa di disabilità, grava sulle famiglie. Nuclei familiari che lentamente vanno in disfacimento , dove le madri, ancor di più, restano sole a gestire un amatissimo vampiro, che allo stesso tempo è il loro carceriere e il loro sorvegliato speciale.  
Tutto questo non giustifica le coltellate, ma serve a distribuire almeno la responsabilità di alcuni impazzimenti materni.

Cercasi cestone porta palloni

Ciao a tutti!
a brevissimo riprenderanno le attività, innanzitutto i laboratori sportivi presso la palestra dell'Istituto ISIS Ponti di Gallarate, via Stelvio 35:

  • Martedì dalle 18.30 alle 20.00 Calcetto femminile
  • Mercoledì dalle 16.00 alle 18.00 Calcetto maschile (new entry!)
  • Giovedì dalle 18.30 alle 20.00 Calcetto femminile

Ovviamente sono aperte le pre-iscrizioni, seguite il link sulla destra.

Abbiamo però la necessità logistica di poter lasciare nella palestra, in un posto sicuro, tutti i palloni da calcio.
Vi chiediamo quindi un aiuto per poter recuperare o farci donare un cestone porta palloni o armadio, simili a questi:


 

 
Dovrebbe poter contenere almeno una ventina di palloni.
Le immagini sono solo esplicative, anche se fosse tutto chiuso alla vista andrebbe bene lo stesso.
Necessario che si possa chiudere con un lucchetto.

Non esitate a contattarci per eventuali chiarimenti.
Grazie a tutti per l'aiuto!!!

I soci dell'Officina025


Convegno su abusi e maltrattamenti

Riceviamo e postiamo per conoscenza.

IV Edizione del convegno:

gli abusi e i maltrattamenti in età pediatrica
14/10/2013

Organizzato da:
A.O. S.Antonio Abate di Gallarate

U.O. di Pediatria

Questo è il link per la locandina in PDF.
A presto

Sede Officina025


Sono arrivati i preventivi dei lavori di ripristino nei locali che il Comune di Gallarate intende assegnarci.
Ne parleremo durante l'incontro di 


giovedì 26 settembre, ore 21.00

presso l'oratorio di Arnate, via XXII Marzo.

Tra gli altri argomenti, pianificare le iniziative di raccolta fondi.

A presto!

Prossimo incontro Officina025


work in progress
Settembre è arrivato e abbiamo parecchie cose da affrontare per programmare il nuovo anno delle attività dell'Officina.



Eccoci di nuovo per la ripresa dei lavori. Ci incontreremo quindi


martedì 03 settembre, ore 19.30 

all'oratorio di Arnate/Gallarate (o altra aula oratoriale) con pizza incorporata.

Update: ci troveremo nei locali di Piazza L.Zaro/Via San Nazzaro (qui).

Per chi non l'avesse ancora fatto, è pregato di inviare una mail di conferma presenza. 

Questi dovrebbero essere gli argomenti principali:
  • situazione convegno del 28 settembre, attività da portare avanti
  • iniziative sportive e non (calcetto, nuoto, danza, espressività teatrale, arte e immagine...)
  • richiesta ufficiale sede Officina, predisposizione progetto sociale e preventivi lavori
  • possibilità di avere mobili gratis (per la sede officina) se andiamo a prenderli a Milano (chi, come, quando)
  • collaborazione con altre odv (Massimo potrà riassumere l'incontro conoscitivo di luglio, con il DeAmicitia)
  • varie ed eventuali
A presto!

Un progetto interessante

Ciao a tutti,
prima di andare in ferie volevamo segnalare questo sito, l'emozione non ha voce ,che ha un progetto molto interessante per la realizzazione di un polo olistico per l'autismo.
Potrebbe essere uno spunto interessante di riflessione per arrivare a settembre, in occasione della riapertura delle attività dell'Officina.

Buone vacanze!


Pizzata con l'Officina025!!!

Ciao a tutti! 

In occasione dell'inizio delle vacanze scolastiche, ci è venuto in mente di organizzare una pizzata per stare un po' insieme, ridere e scherzare, giocare e raccontare le nostre esperienze e i nostri progetti futuri prima di salutarci, con un arrivederci a settembre, ovviamente. 

L'invito è aperto a tutti i soci, volontari, educatori, partecipanti ai laboratori sportivi e gruppi di mutuo aiuto, con i loro familiari, genitori e fratelli, semplici sostenitori e amici.

Per questo motivo ci ritroviamo 

Domenica 23 giugno
dalle 19.00 in poi
in Via Varese 3 a Jerago con Orago (VA)


IMPORTANTE! Per motivi organizzativi Vi chiediamo di confermare la presenza ed il numero di partecipanti entro e non oltre venerdì 21 giugno, tramite mail a Officina025 oppure un sms al nr. 393.9767005 o lasciando un messaggio in segreteria al nr. 0331.625361.

Per qualsiasi informazione potete utilizzare i commenti nel blog, oppure contattarci ai numeri suindicati.

Grazie a tutti coloro che parteciperanno!
Un ringraziamento particolare al "supervolontario" Marco Cardani che ci ospita!!!

Football americano

Una nuova collaborazione si potrebbe aprire con la squadra GTeam di Gallarate.

Qui il link alla loro pagina sul sito della federazione italiano di football americano e di rimando su Facebook.

Abbiamo già avviato un incontro conoscitivo che si è concretizzato con un appuntamento per domani, martedì 4 giugno, all'oratorio di Cajello di Gallarate, vicino alla chiesa, dalle ore 18,15 in poi.

Gli allenatori e i giocatori saranno disponibili ad incontrare ragazzi e genitori.

Update: disponibilità anche per martedì 11 giugno, stesso orario.

Per conferme sulla partecipazione, inviare una mail all'Officina025 oppure telefonare allo 0331-625361, in modo da organizzarci meglio.

A presto

Ancora tempo per il tuo 5x1000!!!

La scadenza per il 730 slitta al 10 giugno

Dal Sole 24ore: 

<...Diventa ufficiale lo slittamento di dieci giorni per la consegna del 730 a Caf e professionisti abilitati: il termine ultimo passa così dal 31 maggio al 10 giugno...>

qui il link all'articolo: ilsole24ore

Quindi avete ancora tempo per compilare il riquadro del 5x1000! 
Ecco come fare per aiutare l'Officina025. Grazie!



Destinare il tuo 5x1000 all'Officina025 è semplicissimo.

Nel modulo per la dichiarazione dei redditi troverai un riquadro destinato al Sostegno del volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS):




Basta mettere la tua firma e aggiungere il codice fiscale dell’Officina025:

 91060670121 

 
Per chi non ha l’obbligo della dichiarazione dei redditi, basterà, senza alcun onere da parte del contribuente, consegnare a una banca o a un ufficio postale la scheda integrativa per il 5x1000 contenuta nel CUD, in busta chiusa sulla quale apporre la scritta “Scelta per la destinazione del 5x1000 dell’IRPEF”, con indicazione di cognome, nome e codice fiscale del contribuente.


Il tuo 5 per mille all'Officina025.
Perché tra il dire e il fare c'è di mezzo il donare.

Prossimi appuntamenti da non perdere!

Rieccoci dopo un periodo piuttosto intenso.
In primo luogo gli eventi più prossimi.

CALCETTO FEMMINILE
Le nostre ragazze sosterranno la prima partitella contro avversarie in un vero match di due tempi da 20' ciascuno.
Ovviamente sono state tutte dotate di magliette ufficiali con logo Officina025: colori arancio e nero, bellissime! Venite a fare il tifo!

Quando: martedì 28 maggio ore 15,00
Dove: Scuole Elementari Istituto Comprensivo Statale "E. De Amicis" - 
Via Somalia 2 - Gallarate (VA)


DANZA CREATIVA

Un laboratorio aperto al piacere di fare assieme che guida i partecipanti, attraverso semplici attività di movimento individuali e di gruppo, in un percorso di scoperta del gesto danzato  inteso come esperienza di ascolto del proprio corpo, consapevolezza e cosciente riorganizzazione del  proprio movimento. Una proposta di danza rivolta a qualsiasi persona interessata che non richiede nessuna competenza specifica. Si consiglia un abbigliamento comodo.

Per iniziare a far conoscere questa proposta e verificare l'interessamento, abbiamo definito due appuntamenti iniziali:
- venerdì 31 maggio dalle ore 16 alle ore 18
- venerdì 07 giugno dalle ore 16 alle ore 18 dalle ore 18 alle ore 19.30
- partecipanti massimo 10/12, ragazzi e ragazze
- presso la palestra dell'Istituto Falcone Via Matteotti, 3, Gallarate (VA)

Se interessati, scrivete a officina025@gmail.com.

Vi aspettiamo!

I Soci dell'Officina025

Update: gli allenamenti di football americano si concluderanno, per questo primo ciclo, con l'ultimo appuntamento di mercoledì 29 maggio. Grazie a tutti i partecipanti, l'allenatore, i volontari. 

Il difficile mestiere di vivere con Tommy, figlio autistico


Da Il Fatto Quotidiano di oggi.
Gianluca Nicoletti, giornalista:
"Il difficile mestiere di vivere con Tommy, figlio autistico"
di Silvia Truzzi


Papà è la parola: desiderata, inseguita, mai  arrivata  perché Tommy non l’ha mai pronunciata. E il suo innominato papà allora l’ha sognata. “Una notte ho sognato che parlavi” (Mondadori)  è  una  spudorata dichiarazione  d’amore  di  un papà  per  suo  figlio  Tommaso, 14 anni di silenzio chiuso in una malattia che noi chiamiamo autismo  e  della  quale  sappiamo molto poco. Gianluca Nicoletti, giornalista   e   scrittore,  ci   ha messo   tutto:   furia,   dolcezza, ironia, rabbia, stupore, affetto. E un  ingrediente rarissimo: la sincerità.
Deve essere un’esperienza violenta scrivere un libro sulla malattia del proprio figlio.
Per me è stata una doppia violenza, dovevo contraddire una sorta  di  immagine che  mi  ero cucito addosso in questi 35 anni di professione. Passo per un cinico  osservatore  di  fenomeni della   contemporaneità...   poi faccio un libro da cui esco come fossi  Madre  Teresa...  Questo però è secondario. Il mio editor
ha  insistito molto:  mi ha  convinto l'idea di parlare di questo argomento in maniera concreta.
Il racconto mette a nudo la sua vita e quella di suo figlio in modo assoluto.
L'ho scritto come se raccontassi a un amico o a un collega. Ho cercato di non omettere nulla, anche i particolari: c’è più cinismo che richiesta di commiserazione. È la mia quotidianità. Credo sia civilmente indispensabile che di autismo si parli in maniera concreta e non più fantasiosa. C'è una sofferenza indicibile: in Italia gli autistici sono 400 mila. Credo che ora i miei colleghi abbiano capito perché sono  perennemente  di  corsa, perché  preferisco  lavorare  da casa.  È  stato  un  po'  un  coming out.
In famiglia erano d'accordo?
Io e mia moglie siamo una coppia abbastanza atipica, non facciamo  quadretti d'amore  eterno.  Viviamo  con  realismo  e concretezza la  fatica quotidiana. Abbiamo una famiglia complessa e due lavori molto impegnativi. Da anni ci siamo organizzati in turni, lei lavora il pomeriggio fino alla sera tardi, io
mi sono organizzato per fare la radio la mattina. Ho scritto di notte, quando tutti dormivano.
C'è una definizione quasi spietata: "Un figlio nato orfano". Perché ?
Sono figli di cui non hai mai la certezza che  ti considerino un genitore. Come i grandi amori non consumati: ecco con un figlio autistico è difficile consumare un atto d'amore genitoriale. Il rapporto con mio figlio è
tutto di atti materiali, di protezione. Anche rispetto alla possibilità che lui mi faccia del male. C'è una disperata ricerca di tracce, di fili sottili – a volte immaginari, a volte concreti – per trovare una dimensione parallela alla mia e alla sua dove ci si possa incontrare. È un esercizio quotidiano, faticosissimo.
Il libro nasce in un momento choc, quando Tommy diventa adulto.
È stato un passaggio improvviso: avevo un bambino quando sono partito per il mare e un uomo quando sono tornato. Cambia  tutto:  un uomo  con  comportamenti da bambino è difficilissimo da gestire, perché è un
essere ibrido che non esiste nella   classificazione   dei   generi umani che conosci. Un gigante
aggressivo,  con  un’interiorità profondissima che tu puoi sondare come chi vaga nella nebbia.
Poi  ci  sono  le  chiusure,  totali, improvvise. E tu non sai quando, perché accadono.
Una vita perennemente all'erta.
Un po' come  un latitante. Ha una città nella quale confondersi e nascondere i segni della sua diversità, ma deve fare una vita il  più possibile  simile a  quella degli altri. Ha un segreto che pesa sulla testa e deve sempre stare con la pistola pronta. È quello che  succede  a  me.  Mio  figlio non può star solo un istante: nel
secondo che sta solo può succedere di tutto. Si fa male, apre il cassetto  dei  coltelli,  distrugge qualcosa.
E quando non siete insieme?
Quando mi chiama mia moglie mi  viene sempre  il batticuore. Lei in questo momento è molto più esposta di me perché lui è fisicamente preponderante.

Pochi giorni fa a Vicenza un'insegnante di sostegno e un'operatrice di una cooperativa sociale sono state arrestate per maltrattamenti su un alunno autistico.
Bisogna che si prenda atto della gravità  dell'autismo.  L’Istituto superiore di sanità ha emanato
le linee guida, sono le più verificate e utili: devono diventare un  dato  acquisito  dalle  istituzioni. Oggi per assurdo lo Stato passa terapie inutili e quelle che servono le famiglie se le devono
pagare da sole. Bisogna spendere bene i soldi. L'esempio di Vicenza ci dice che è inutile pagare
persone che non hanno la necessaria   preparazione.   Basterebbe una gestione attenta e mirata delle risorse che già ci sono. Tra mezzora vado in Comune per vedere se almeno sono riuscito a ottenere uno spazio...
...Insettopia, giusto?
Sì, la mia idea di un luogo dove le persone come Tommy possano  avere  un’esistenza  serena  e sicura. Il guado è il dopo. Quando i genitori non ce la fanno più, loro e i figli diventano materiale da discarica, residui umani. Finiscono in istituti e un autistico, quando smetti di stimolarlo, regredisce e la vita finisce. Ripeto: lo  Stato  fornisce  un’assistenza inutile.  Gli operatori  non formati costano quanto operatori capaci: chi conosce la patologia conosce i sintomi e sa come intervenire, sa gestire e prevenire l'ansia.
Tommy un giorno si è rifiutato di andare nella vostra casa in Abruzzo. Era il giorno prima del terremoto.
Io non avvalorerò mai la teoria per cui gli autistici sono gli ambasciatori della nuova era dell'Acquario.  Una  cosa  è  vera: hanno una  sensibilità incredibile per i particolari.
Come la capacità di riconoscere uno scatolone tra cento uguali?
Durante il trasloco c'era una parete intera di scatoloni perfettamente uguali, avevamo impacchettato tutto giorni prima. Lui cercava una cassetta, mi ha indicato uno scatolone nel mucchio: era proprio lì. Non è una
facoltà  paranormale,  è che  ha una  straordinaria  capacità  di memorizzare i particolari. E sì, si è rifiutato di muoversi da Roma quella volta del terremoto, forse ha sentito lo sciame sismico. È una strana malattia, molto
legata alla suggestione, su questo sono nate leggende. Però è vero che mio figlio sente i miei stati  d'animo, in  modo accentuato. E se vuole riesce a rendermi  straordinariamente  sereno. Come nessun altro al mondo.
Avete un altro figlio più grande. Com'è il rapporto tra i fratelli?
Per il fratello maggiore è un tradimento perenne. Non riesci a essere sufficientemente attento ai problemi del più grande, che già vive una grande solitudine in famiglia. L'ho capito tardi.
E come l'avete risolto?
Ci siamo divisi i ruoli, io mio occupo più di Tommy, mia moglie più del figlio maggiore. L'ideale sarebbe – accade in altri luoghi più civili di Roma – che tuo  figlio  potesse  trascorrere con  altri ragazzi  e operatori  il weekend   in   campagna,   per esempio.   Una   volta   all'anno Tommy va in settimana bianca. Lui  è  felicissimo.  E  noi  così ubriachi di libertà che alla fine non usciamo nemmeno di casa.
Twitter: @SilviaTruzzi1





L'Amico del Cuore ... e dell'Officina025

Articolo pubblicato oggi su Varese News

Link: All'Auditorium L'Amico del Cuore di Vincenzo Salemme


Sabato 13 Aprile 2013, alle ore 20.30, al Teatro Auditorium di Via Colombo a Jerago con Orago la Compagnia Teatrale Kicècè presenta "L'amico del cuore" di Vincenzo Salemme, con regia di Claudio Pellegrino. Lo spettacolo è a offerta libera a favore del progetto dell'associazione Officina025.

La trama: "Tre amici che neanche il tempo ha diviso: Michele Seta, giornalista del quotidiano locale, Leonardo, parroco del rione, e l'incontenibile Roberto Cordova, medico, attratto fin da bambino dal gentil sesso. La moglie di Michele: Frida. Un’anomala combinazione di caratteri svedesi e lineamenti mediterranei. Carattere volitivo, fisico statuario, oscuro oggetto del desiderio. Questi i punti cardinali della commedia, che si sviluppa con un intreccio di sequenze comiche e sprazzi di lucidità, scandita da un ritmo vivace, in un tourbillon di incontri e di equivoci che creano nello spettatore un effetto di partecipata attesa, fino all'inatteso epilogo".

Il ricavato dello spettacolo va ad Officina 025, organizzazione di volontariato del gallaratese, per sostenere i costi dei laboratori espressivi e sportivi dedicati a bambini, adolescenti e ragazzi con fragilità neuropsichiche e relazionali.
L'associazione, che si è costituita nel 2012, raggruppa medici, genitori terapisti e volontari, si è costituita nel 2012 e si propone "la realizzazione di progetti di intervento a sostegno, tutela e protezione della crescita e dello sviluppo a favore di bambini, adolescenti e giovani del territorio, di età compresa tra gli 0 e i 25 anni caratterizzati da fragilità relazionale, cognitiva, neuropsichica e psicologica con bassa spinta evolutiva che presentano una difficoltà di integrazione sociale, coinvolgendo e sostenendo i rispettivi ambiti di crescita.
Nel corso di questo periodo l'associazione ha dato vita ad un gruppo di mutuo aiuto tra i genitori che è attivo da diversi mesi, ospitato dall'oratorio di Arnate, oltre che di due laboratori sportivi che hanno coinvolto un buon numero di ragazzi con fragilità con la presenza di istruttori e di educatori. un laboratorio di calcetto femminile (quello attualmente di maggior successo, visto che il gruppo di ragazze ha raggiunto un buon affiatamento) ed un laboratorio di football americano, che vede la collaborazione degli Skorpions di Varese, entrambi ospitati presso l'ISIS di Gallarate È intendimento dell'associazione incrementare i laboratori espressivi nelle aree della teatralità, dell'arte e della danza moderna e per questo ha bisogno di fondi, posto che ogni attività comporta costi legati agli spazi, al materiale di utilizzo, al personale coinvolto, alla copertura assicurativa, ecc.
L'associazione porta avanti quelle attività che integrano l'intervento terapeutico, ma che non per questo sono meno necessarie, e di cui la neuropsichiatria non può farsi carico per carenza di risorse.